Startup mindset: cos’è e come usarlo nella tua attività

I cambiamenti economici, politici, sociali e tecnologici avvenuti negli ultimi anni a livello globale hanno delineato uno scenario estremamente complesso e imprevedibile. Già nel 1987, Burt Nanus, un professore universitario statunitense, e Warren Bennis, consulente di organizzazione e direzione aziendale, avevano usato il termine VUCA acronimo di volatility (volatilità), uncertainty (incertezza), complexity (complessità) e ambiguity (ambiguità) – per definire un contesto simile. 

Per sopravvivere all’interno di un mondo caratterizzato da cambiamenti rapidi e una crescente interconnessione tra diversi fattori, gli imprenditori e i professionisti devono utilizzare nuovi modelli e strumenti di business. Uno di questi è lo startup mindset, un approccio che prende ispirazione dalle metodologie tipiche delle startup per affrontare l’incertezza e la complessità. Vediamo in cosa consiste.

Cos’è lo startup mindset e come può aiutare le aziende e i professionisti

Questo modello di business è utilizzabile in tutti gli ambiti lavorativi per avviare un nuovo progetto, favorire il cambiamento all’interno di un’organizzazione e rendere più competitiva un’impresa o un’attività da libero professionista. Lo startup mindset si basa su diverse soft skills: il pensiero analitico, l’attitudine al problem solving, la creatività, la capacità di rivedere le proprie convinzioni e di accettare il fallimento come parte del processo di crescita. 

Questo assetto mentale permette di imparare dagli errori e ricominciare da capo velocemente, consapevoli che l’imprevedibilità del mondo in cui viviamo può portare a prendere decisioni rischiose che potrebbero rivelarsi sbagliate. I principi di framework progettuali come il design thinking e il lean startup, utilizzati per lo sviluppo di nuovi prodotti o servizi, sono applicabili anche ai processi aziendali di qualsiasi organizzazione per migliorare la competitività, fronteggiare il rischio e l’incertezza e accelerare la crescita.

Un problema sorge quando un essere vivente, motivato a raggiungere una meta, non può farlo in forma automatica o meccanica, cioè mediante un’attività istintiva o attraverso un comportamento appreso”.

Gaetano Kanizsa

 

Come utilizzo lo startup mindset nel mio lavoro di Assistente Virtuale

Nel mio lavoro di Assistente Virtuale mi trovo spesso a dover affrontare l’incertezza e i cambiamenti per gestire, rinnovare, ampliare o far ripartire il business dei miei clienti. Lo startup mindset mi aiuta a:

  1. Risolvere più velocemente le difficoltà e i problemi riscontrati;
  2. Apprendere rapidamente nuovi metodi di lavoro; 
  3. Analizzare i processi aziendali al fine di individuare i punti deboli e migliorarli;
  4. Aiutare le persone a fronteggiare i rischi, le difficoltà e le situazioni di crisi con un approccio positivo e predisposto al cambiamento;
  5. Gestire con successo attività complesse e dagli esiti imprevedibili. 

Per risolvere i problemi dei miei clienti in modo più rapido ed efficace, mi servo di diverse metodologie di problem solving, tra cui il brainstorming e le mappe mentali: queste ultime sono utili a rappresentare gerarchicamente il processo cognitivo messo in atto per superare una situazione di difficoltà.

Mappe mentali

Un altro strumento che utilizzo è la tecnica FARE, che si basa su 4 step:

  • Focalizzare: creare una lista del problema o dei problemi da affrontare;
  • Analizzare: stabilire le correlazioni con altri fattori e gli effetti di tali problemi, raccogliendo tutti i dati utili alla loro risoluzione;
  • Risolvere: identificare le diverse soluzioni possibili, selezionando quelle più adatte a raggiungere gli obiettivi prefissati;
  • Eseguire: mettere in atto la soluzione scelta e monitorare l’impatto ottenuto.

Case history: lo startup mindset aiuta i giovani ad affrontare il futuro

Ora vorrei raccontarti un caso reale tratto dalla mia esperienza di Assistente Virtuale. Una delle mie clienti, psicologa ed Educational Counselor, fornisce consulenza ai ragazzi delle scuole superiori che desiderano intraprendere un percorso di studi all’estero. Il suo ruolo è quello di consigliarli, orientarli verso il corso più adatto alle loro attitudini e aspirazioni e assisterli nel processo d’iscrizione presso le università straniere. 

Si tratta di un compito difficile e delicato, perché il cliente in questo caso è un adolescente dall’identità non ancora del tutto definita, che spesso non ha le idee chiare su “cosa vorrebbe fare da grande”. Il suo ruolo si divide quindi tra le mansioni pratiche – gestire le procedure di application e la ricerca di un alloggio – e il supporto psicologico ai giovani e alle loro famiglie, bisognosi di consigli, rassicurazioni e sostegno emotivo.

Startup mindset per i giovani

In che modo utilizzo lo startup mindset per supportare il lavoro della mia cliente?

  1. Da un lato, la aiuto a svolgere i compiti più complessi e monitorare le varie scadenze, curando la pianificazione strategica di ogni attività.
  2. Dall’altro, mi occupo dei vari studenti che devono chiudere le iscrizioni, supportandoli dal punto di vista emotivo e preparandoli al futuro che li aspetta dopo il diploma.

L’approccio “startup mindset” è utile quindi sia per gestire efficacemente un’attività complessa che per aiutare le persone ad affrontare con successo le sfide e i cambiamenti. 

Sei curioso di sapere come posso aiutarti a sviluppare il tuo business? Contattami per fissare una call conoscitiva: potrai illustrarmi le tue esigenze e approfondire le possibilità di collaborazione.